Hot Club De France e il manouche jazz
La musica è fatta per sognare, volare, perdersi: questa volta vi portiamo in viaggio direttamente in Francia, a Parigi, con l’album Hot Club De France. Gypsy e Manouche Jazz per le atmosfere musicali di questa production music del catalogo made in Italy Primrose Music.
Hot Club de France: un viaggio nel manouche jazz
Le origini del manouche jazz, gypsy o swing jazz, risalgono alla fine degli anni ’20, quando il chitarrista belga gitano Django Reinhardt, il piu’ grande esponente di questo stile, si stabilì con la sua carovana a Parigi. Le sonorità, seppur simili al jazz americano sviluppatosi contemporaneamente, predilige strumenti a corda (chitarre acustiche, bassi e violini) e tende a fondersi con lo stile eclettico gitano o zingaro. Questo stile ebbe la sua massima espressione tra gli anni ’30 e ’40.
FlipperMusic ha voluto omaggiare il manouche jazz attraverso la produzione Hot Club De France di Fabrizio Pigliucci (PRCD 253), che ci trasporta con la sua musica indietro nel tempo, alle caratteristiche atmosfere di quegli anni.
Completamente sedotti e incantati, non abbiamo resistito a Parigi e alla sua arte: tra l’Arco di Trionfo, il Moulin Rouge, gli Champs Elysees, Montmartre e le Sacre Cour, Notre-Dame, il Louvre e la Torre Eiffel, in qualsiasi piazza, strada, vicolo o bistrot si respira musica. Meet Me in Paris!
Parigi è sempre una buona idea (Audrey Hepburn nel film Sabrina)
Alcune curiosità su Django Reinhardt
La storia di questo musicista è veramente travagliata e interessante:
– diventa un grande artista nonostante perde due dita della mano sinistra a causa di un incidente, in cui prese fuoco la roulotte dove viveva con la moglie Florine. I due si salvano ma Django riporterà ustioni sul corpo e sulla gamba, che guariranno, mentre le dita rimarranno atrofizzate e fuse insieme.
– L’incidente lo porterà a escogitare una tecnica per suonare la chitarra con il solo uso dell’indice e medio, si concentra sugli arpeggi, inventando “rullate di scale cromatiche” eseguibili con un solo dito sulla stessa corda
– Durante la seconda guerra mondiale, è costretto a scappare piu’ volte per sfuggire ai nazisti: l’etnia sinti come gli ebrei veniva deportata da questi in campi di sterminio. Catturato, riesce a salvarsi grazie alla sua fama di musicista jazz, un genere amato dai nazisti.
– Si esibisce con Duke Ellington negli Stati Uniti alla Carnegie Hall, e nel 1949 durante il suo soggiorno a Roma con Stephane Grappelli assolda 3 Jazzisti italiani e registra negli studi RAI oltre 60 brani, che vedranno la pubblicazione solo 6 anni piu’ tardi nella produzione “Django in Rome”
– al cinema la sua “Minor Swing” fa da cornice ad alcune scene del film “Chocolat” di Lasse Hallstrom con Johnny Deep e Juliette Binoche, mentre Woody Allen si ispirerà alla sua vita nel film “Accordi e Disaccordi” con Sean Penn e Uma Thurman
Anche voi incantati da questo stile? Lasciatevi ispirare dalle melodie manouche jazz per le vostre produzioni.
FlipperMusic, no more silence
Produzione Video: Andrea De Simone