La musica ai tempi del Coronavirus
Italia 2020 – Il Covid-19, piu’ comunemente detto Coronavirus, ha costretto un’intera nazione (a cui sta seguendo pian piano il resto del mondo) a chiudersi.
Frontiere sbarrate, stop al turismo, chiuse la maggior parte delle attività commerciali oltre a cinema, teatri, palestre, centri estetici e benessere, ridotti al minimo gli spostamenti solo per casi di estrema necessita’. L’Italia si trova ad affrontare un’emergenza senza precedenti.
Le iniziative anti-coronavirus
Come sta reagendo il popolo italiano? Considerando la gravità delle conseguenze a livello sanitario e economico, il rischio per la propria vita e per quella dei cari, l’essere costretti a casa, senza la vicinanza dei familiari e amici… si potrebbe dire piuttosto bene.
Il popolo si è attrezzato: i lavoratori hanno scoperto le vaste possibilità dello smart working (ancora poco diffuso in Italia), il web è stato invaso da corsi online, in streaming e dirette per gli amanti dello sport, i musei di tutto il mondo hanno messo a disposizione le loro sale con tour virtuali delle esposizioni, impazzano corsi di danza, musica e fotografia e altri piu’ professionali per il lavoro, i negozi di abbigliamento si stanno affidando al proprio shop online con spedizioni gratuite e sconti.. gli aperitivi, le cene e i dopocena ormai diventano virtuali, comodamente dal proprio tavolo o divano, in tuta o in pigiama, a volte sembrano anche piu’ veri.
A beneficiarne piu’ di tutti è stato sicuramente l’ambiente: aria respirabile, smog diminuito drasticamente e acque piu’ pulite (vedi il caso di Venezia)
E la musica?
La musica anti-coronavirus
La musica è forse uno dei settori che più ha risentito delle barriere alzate per evitare il contagio: interi tour in giro per il mondo sono stati annullati, e si sa i concerti, dopo il calo delle vendite fisiche di album, sono uno degli ambiti piu remunerativi per gli artisti e per tutto l’indotto che gli ruota intorno. Non molto diversa la situazione per i dj e le band anche minori che si esibivano nei locali, anch’essi chiusi per ordinanza. Ma la musica si è fermata? Diremmo proprio di no!
Con l’hashtag #coronavirus e #iorestoacasa, si sono scatenate una serie di iniziative che non hanno fermato la voglia di fruire musica: dai flashmob canterecci delle 18.00 dai balconi di ogni casa alle innumerevoli playlist Spotify a tema (Songs for Pandemics, Coronavirus Quarantine, Coronavirus Jams solo per fare alcuni esempi), dai podcast alle dirette Facebook durante le quali artisti o esperti parlano di musica, si può assistere a piccole jam session o djset veri e propri come sulla pagina Spread Good Vibes. Il locale di tendenza ormai è il salone o la propria camera da letto.
Ma chi non poteva rimanere senza parole è sicuramente il mondo Rap del momento: da Emis Killa con il Covid Freestyle Challenge, a cui hanno aderito poi altri grandi nomi come Salmo con Nuovo Rinascimento, Lazza, Fred De Palma, Enzo Dong, Junior Cally, da Jamil Baida con il suo testo-dissing ai video come quello del rapper ghanese Bello Figo con CoronaVirus e il freestyle del rapper Taiyo HYST Yamanouchi.
Appena uscito invece il video di Dov’è la Vittoria del rapper Laioung (Giuseppe Bockarie Consoli), che ha collaborato in passato con diversi grandi artisti: i rapper italiani Izi e Tedua, Fabi Fibra, Guè Pequeno e Kollegah, passando per etichette discografiche come la Epic Records, Sony Music e Polydor Records e Universal Music Group.
Il virus non ha fermato gli italiani, la musica, quasi a esorcizzare questa pandemia, continua a fruire nelle case e fuori nei vicoli, altrimenti silenziosi e deserti.
Ne usciremo piu’ forti di prima ma nel frattempo #iorestoacasa e #andratuttobene
Flippermusic, no more silence
Immagine: shutterstock